Conoscete la favola del barbiere che comprò la città di Stoccolma?

La scrisse Rodari più di 50 anni fa, e racconta di un barbiere a cui venne venduta Stoccolma, in cambio di un taglio di capelli. Il barbiere aveva un certificato di proprietà appeso in negozio, e se ne vantava. Anche quando andò a visitare la “sua” città, per problemi di comprensione, non si accorse mai di essere stato truffato. Anzi tornò a casa tutto contento, ignaro del fatto che il suo certificato non valesse nulla.

Quando la scrisse, Rodari non poteva sapere che pochi anni dopo il mercato dei certificati farlocchi sarebbe diventato un business miliardario, sulle spalle del pianeta e dell’umanità.

È notizia di ieri che il CEO del principale venditore di offset di carbonio, si sia dimesso. Verra, la società amministrata da David Antonioli, vendeva certificati che permettevano di garantire al consumatore la neutralità climatica di vari prodotti: borse di lusso, cibo, prodotti petroliferi, film…

In cambio di denaro, la società stampava certificati, dicendo che con quei soldi avrebbe tutelato delle foreste. Le foreste che venivano protette non erano però a rischio, quindi il certificato non serviva realmente ad azzerare le emissioni, ma solamente a sostenere un’idea, bella ma falsa.

Dopo alcuni anni, il mercato dei crediti di carbonio venduti da Verra, è diventato miliardario, suscitando gli interessi dei giornalisti. Le indagini hanno appurato che la certificazione fosse basata sul nulla, e i prodotti venduti come neutrali avessero avuto il loro reale peso sull’atmosfera e sul clima.

Come nella fiaba di Rodari, sembra esserci il lieto fine: il CEO della società si è dimesso, e non pagherà un centesimo per aver truffato i suoi clienti.
Così come chi ha venduto prodotti come neutrali, non verrà certamente perseguito. Chi ha comprato una borsetta o un viaggio aereo “climaticamente neutrale”, probabilmente non scoprirà mai di essere stato truffato.
Sono tutti felici, impuniti o ignari dei fatti.

Gli unici a farne le spese saranno la biosfera e l’umanità.
Di cui evidentemente, chi vende certificati miracolosi, a prezzi stracciati, dimentica di fare parte.
Si tratta infatti di persone senza scrupoli, disposte a tutto pur di monetizzare perfino il legittimo desiderio umano di non distruggere la propria casa.

Ricordo, concludendo, che questo desiderio deve essere uno dei motori della decarbonizzazione. E può portare reali benefici solo se governato da politiche ferree che permettano al consumatore di essere certo di aver fatto un acquisto a bassa impronta carbonica.

Si tratta dell’ennesimo esempio in cui azione politica e scelte individuali devono coesistere, visto che in assenza di uno, l’altro perde totalmente di significato. Come un certificato di proprietà della città di Stoccolma venduto al mercato di Gavirate.