Come sappiamo gli ostacoli verso la transizione energetica, che è un sottoinsieme della più ampia transizione ecologica verso cui dobbiamo tendere, sono molti e cambiare l’economia mondiale è un affare maledettamente complesso. Tuttavia esiste un indicatore che ci dice quanto stiamo muovendoci nella direzione corretta, questo è il prezzo del petrolio. Finché il prezzo del petrolio è alto, vuol dire che il mondo sta continuando a consumare risorse fossili ad un ritmo insostenibile.

Tralasciando per un momento la situazione attuale in cui il mercato petrolifero è distorto dall’embargo russo, alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina il prezzo del petrolio era oltre 90$ al barile. Un prezzo elevato garantisce enormi profitti ai petrostati ed alle multinazionali petrolifere, che attraggono ingenti risorse dal mondo della finanza, risorse che vengono impegnate nell’esplorazione di nuovi giacimenti, che garantiranno in futuro nuova produzione (le “carbon bombs” di cui ci informava The Guardian alcune settimane fa). Inoltre la produzione petrolifera è rigida e concentrata in poche aree, ciò comporta rischi di sicurezza per l’approvvigionamento e macroscopiche oscillazioni del prezzo del petrolio, con implicazioni sul ciclo economico. Solo negli ultimi anni il prezzo del petrolio è oscillato tra i 140$/b del 2008 ed i 26$/b del 2014.

Se i bilanci delle multinazionali petrolifere esplodono di profitti, vuol dire che l’economia fossile gode di ottima salute, come ci racconta l’articolo del The Guardian nei commenti. Tuttavia un prezzo elevato del petrolio spinge per sostituzione anche gli investimenti in energie rinnovabili. Ai prezzi attuali dell’energia, un impianto fotovoltaico si ripaga in una piccola frazione dei 25 anni di vita attesa dell’impianto. È difficile trovare investimenti più redditizi (almeno non investimenti legali). Il problema è che l’offerta di energia rinnovabile è rigida. La produzione di pannelli, la capacità di progettare ed installare sono limitate ed i tempi autorizzativi lunghi. Quindi l’avanzata delle rinnovabili è, giocoforza, lenta, rispetto alle necessità della transizione. Tuttavia, il processo funziona. La ricerca e l’innovazione sono state in grado di rendere la produzione di energia rinnovabile sempre più ampia ed economica. Se questo processo continuerà probabilmente questa sarà l’ultima volta che vedremo il prezzo del petrolio sopra i 100$/b. In altre parole, potremmo essere al picco dell’economia fossile, almeno questo è quello che spero.

– Riccardo Antoniol